Back to school: che aria tira? Analizziamo la qualità dell’aria nelle scuole

I dati della qualità dell'aria nelle scuole

Qualità dell’aria nelle scuole: niente di più attuale dopo questa prima settimana dal rientro nelle aule. Dopo quasi due anni di lezioni a distanza alternate a periodi di presenza, gli ambienti scolastici si stanno ripopolando e lentamente si sta tornando alla normalità. 

Ma sarà davvero tutto come prima?
Il diffondersi di una pandemia e la conseguente emergenza sanitaria hanno richiesto un’evoluzione nell’approccio a tre temi fondamentali: sanità, sicurezza e protezione.

In altre parole: le nostre scuole devono affrontare nuove sfide per creare un ambiente all’altezza degli standard per ambienti protetti e stimolanti che favoriscono l’apprendimento da parte degli studenti.  

Qualità dell’aria nelle scuole: il fattore inquinamento

L’IAQ (Indoor Air Quality) è al primo posto fra gli aspetti della salute pubblica. 

Come specifica il Ministero della Salute: “Negli ambienti chiusi o semichiusi l’ossigeno presente nell’aria (interna) viene gradatamente consumato, mentre con la respirazione e la traspirazione umana sono immessi nell’aria alcuni componenti quali: vapore acqueo, anidride carbonica (CO2) e diverse sostanze organiche.

In assenza di adeguata ventilazione, la qualità dell’aria interna tende ad alterarsi, come conseguenza della presenza e dell’accumulo di sostanze inquinanti: sostanze con caratteristiche tali da modificare la normale composizione o stato fisico dell’aria e alterarne la salubrità (aria viziata)”.

Circa il 90% della popolazione è esposto a concentrazioni di inquinanti che superano di gran lunga i livelli minimi ritenuti dannosi per la salute, senza accorgersene. Monitorare la qualità dell’aria in ambienti chiusi dovrebbe trasformarsi in un’abitudine, proprio perché dare per scontato la sua salubrità può compromettere la salute di ogni membro della comunità in cui si vive.

L’argomento non è nuovo

Quasi 40 anni fa, un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità suggeriva che fino al 30% degli edifici in tutto il mondo erano oggetto di eccessivi disturbi legati all’IAQ, tra cui tosse, vertigini, costrizione toracica e dolori muscolari. Il fenomeno divenne noto come “sindrome dell’edificio malato”, con una ventilazione inadeguata spesso citata come fattore chiave. Considerando che una persona media trascorre circa il 90% del proprio tempo al chiuso , non c’è da meravigliarsi se scienziati e medici hanno speso gran parte degli ultimi quattro decenni chiedendo migliori standard di costruzione della IAQ.

La qualità dell'aria indoor, i fattori da considerare.

La Co2 è la responsabile numero uno?

Mentre l’aria che respiriamo all’interno è solitamente un cocktail di composti, la CO2 è comunemente usata come indicatore per l’IAQ. E poiché l’ essere umano medio esala più di due libbre (0.91kg) di anidride carbonica in un giorno medio, le concentrazioni di CO2 indoor possono fornire una buona indicazione di quanto sia densamente occupato uno spazio.

Tuttavia, la CO2 non è l’unico fattore da prendere in considerazione quando si analizza la qualità dell’aria. È importante non trascurare anche gli altri inquinanti interni potenzialmente dannosi. 

Le tecnologie di purificazione dell’aria che si basano solo sulla rimozione della CO2 sono limitanti e non renderanno necessariamente più sani gli ambienti occupati. Concentrarsi solo sulla CO2 significa attuare soluzioni che cercano di portare più aria esterna all’interno dell’edificio attraverso un sistema di ventilazione meccanica, ma l’aria esterna non è per forza migliore. 

Quindi si può concludere dicendo che sicuramente le concentrazioni di anidride carbonica sono utili per le valutazioni e le previsioni di trasmissioni di malattie nell’aria (American Society of Heating, Refrigeration and Air-Conditioning Engineers -ASHRAE-), ma non forniscono un’indicazione complessiva della IAQ.

I sensori di iComfort

Per una corretta ventilazione negli istituti scolastici è necessario un preciso equilibrio tra l’immissione di aria ossigenata dall’esterno e la rimozione dell’aria viziata. L’uso di sensori di qualità dell’aria interna, integrati a soluzioni analitiche come parte di un più ampio sistema di gestione degli edifici (BMS), è un modo efficace di monitorare la presenza di una serie di inquinanti.

Quello utilizzato da iComfort è un approccio olistico. Non possiamo guardare solo a singoli fattori, come i livelli di CO2 indoor, ma è necessario invece adottare un approccio integrato e basato su tutti i dati, in modo da attuare soluzioni più complete e affrontare il problema nella maniera più efficiente.

È ampiamente dimostrato che una buona qualità dell’aria influisce non solo sulla salute degli studenti, ma anche sulla loro capacità di concentrazione e apprendimento. Citando uno studio importante, quello dei ricercatori di QAES– il progetto coordinato europeo Italia-Svizzera coordinato da IDM Sudtirol-Alto Adige, emerge come il problema della salubrità dell’aria nelle scuole abbia ricadute in merito alla salute dei ragazzi e sul loro livello di apprendimento. 

Una migliore qualità dell’aria indoor impatta in modo positivo sul benessere psicologico degli studenti e sul mantenimento della concentrazione. 

Qualità dell’aria nelle scuole: il Quebec è un esempio virtuoso

Dal Canada arrivano notizie da prendere in esempio. Ci stiamo riferendo all’installazione di 90.000 rivelatori in 4.000 località scolastiche. 

Così si è espresso il portavoce del ministero dell’istruzione della provincia del Quebec: “La misurazione delle concentrazioni di CO2 indoor, dell’umidità relativa e della temperatura fa parte di una strategia sviluppata per garantire che il miglior ambiente di apprendimento e di lavoro possibile sia fornito in ogni momento agli studenti e al personale scolastico. Con dati accurati sull’aria interna, è possibile ottenere aule ben ventilate”.

Un numero crescente di aree applicative si stanno aggiornando e stanno diventando più intelligenti sfruttando le tecnologie IoT. iComfort è lieta di contribuire allo sviluppo di queste soluzioni di monitoraggio della qualità dell’aria. Riteniamo che con vantaggi come basso consumo energetico e facile implementazione, iComfort aiuterà più settori a ridurre i costi aumentando l’efficienza. Continueremo a essere pienamente impegnati a perseguire questi nostri obiettivi. 

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